di Antonio Iadicicco
La cerimonia di Beatificazione del Papa Karol WOJTYLA è ormai prossima .Sono in corso gli ultimi preparativi per le manifestazioni programmate in vari Paesi a cominciare dalla Città del Vaticano, dove il prossimo 1° maggio il Pontefice polacco sarà proclamato Beato da Papa Benedetto XVI nella grandiosa e sicuramente gremita Piazza San Pietro. Tra le tante iniziative , mi sembra utile indicarne due , lontane geograficamente , ma vicine nel loro valore simbolico e molto originali ed importanti .
Da CRACOVIA , più in particolare dal quartiere di Nova Huta ( nuova acciaieria), ben conosciuto dal giovane Karol ,è partito in questi giorni un Museo itinerante che attraverserà tutta l'Europa per mostrare video ed oggetti personali di Karol WOJTYLA, che è stato un Papa vivo, ma prima ancora un uomo straordinario da operaio,da studente ,da attore , da seminarista , da sacerdote e da giovane Vescovo.Le sue performances umane , spirituali ,lavorative , creative e religiose erano note a Cracovia fin da quando era un giovane molto impegnato in vari settori della vita ordinaria e sacedotale che hanno avuto il suggello con l'elezione a Papa Giovanni Paolo II nel Conclave del 1979, per iniziare un lungo ed infaticabile cammino nella Chiesa cattolica , apostolica e romana. Il film di Zanussi "Fratello del nostro Dio" ( Our God's Brother ) è stato tratto , per citarne uno, dall'omonimo scritto di Karol Wojtyla e proiettato nella sala Nervi in occasione del restauro della facciata della Basilica Vaticana.
I ventisei anni di Pontificato di Papa Wojtyla sono stati contrassegnati da epocali cambiamenti sociali, umani , geo-politici ,religiosi ed economici in tutti i Paesi del mondo. Quale Vescovo di Roma ha visitato tutte le parrocchie della Capitale della sua grande Diocesi ,senza remore e senza timori anche dopo l'attentato subito in Piazza San Pietro nel 1981, sprigionando dal vivo amore fraterno per tutti gli abitanti , i turisti e i cittadini di qualsiasi religione , sesso e razza.
Nel corso del suo infaticabile pontificato e dei suoi numerosi viaggi internazionali , certamente non ridotti dopo l'attentato del 1981 ,Papa Wojtyla aveva saputo trasmettere ai giovani l'indimenticabile grido : "Non abbiate paura ", che i ventenni di oggi non hanno potuto ascoltare , ma che merita di essere rivisto e commentato da tutti anche adesso .
In tale impegnativo e difficile contesto Giovanni Paolo II riusciva a concedersi qualche rara ora di riposo esterno della Città del Vaticano e dei suoi mervigliosi e variegati giardini aperti al pubblico in primavera ed estate. Tutti ricorderanno la sua passione per la montagna ,anche come sciatore provetto. L'alta montagna poteva era un antidoto alle fatiche quotidiane , ma soprattutto lo avvicinava anche fisicamente al Regno dei Cieli ? Con l'avanzare dell'età ,negli ultimi anni di vita terrena, predilegeva per
la preghiera solitaria e il silenzio della natura , una sconosciuto "rifugio contemplativo", a circa 80 km dalla Città del Vaticano ,nel territorio montano di Piglio , un suggestivo Comune medievale in provincia di Frosinone - nella località "Inzuglio"- situata a circa mille metri s.l.m. tra il Comune noto soprattutto per Docg Cesanese gli Altipiani di Arcinazzo.Di questa straordinaria e riservata "opzione " di estemporaneo riposo naturalistico di Papa Vojtyla si è avuta conferma ufficiale soltanto un anno prima della sua morte .Il 15 aprile 2004, una autovettura blindata - con una tranquilla scorta al seguito- transitò per strada provinciale che conduce a Piglio nella tarda mattinata con andatura moderata e senza suoni e sirene .Alcuni abitanti del posto , già consapevoli di questi "fuori porta" del Papa , incuriositi dal piccolo corteo,si recarono all'altezza dell'Inzuglio -Madonna del Monte , trovando inopinatamente inaccessibile e presiedato l'ingresso del laghetto da parte di cortesi agenti in borghese. Era nei fatti la conferma "indiretta" della nuova ed ultima presenza del Papa polacco , sofferente e malato,nel territorio di Piglio. In questa occasione fu vista la tenda - installata sulle alture degli Ernici - per il riposo e il raccoglimento del Santo Padre.
Da Cracovia a Piglio(Fr) il tragitto è ormai davvero breve , senza barriere e senza dogane tra i Paesi dell'UE. .Il Museo intinerante per Papa Wojtyla sta attraversando l'Europa.Chissà se non possa fare tappa anche a Piglio.L'occasione propizia potrebbe essere sabato 30 aprile quando il Sindaco Tommaso Cittadini, l'Ammnistrazione Comunale, le Parrochie guidate da Don Gianni , unitamente a quella degli Altipiani di Arcinazzo con i promotori Passeri, Culicelli,Pacetti , Tufi , gli Assessori Bedetti e Ceccaroni e tanti altri ,procederanno alle ore 11,00 ad inaugurare l'erigenda Statua su un " angolo del paradiso dei prati pigliesi di Santo Biagio in onore e in ricordo del Papa Santo,per il quale anche la pregressa Amministrazione del Sindaco Gabrieli aveva deliberato in tal senso fin dal 2006.La prossima Beatificazione ha fatto accelerare i tempi per la posa dell'importante e significativo ricordo del grande Pontefice Giovanni Paolo II.
L'Autore del testo precisa che il Conclave che elesse Papa WOJTYLA si tenne il 16 ottobre 1978 ( e non nel 1979) . Il neo Papa poliglotta , appena eletto, parlò subito in italiano, precisando con grande umiltà e simpatia che : "SE MI SBAGLIO MI CORRIGERETE ".
RispondiEliminaDalla folla presente in Piazza San Pietro si levò immeditamente un grande ovazione. Iniziò subito ad essere simpatico , con il suo solare sorriso, anche negli ultimi mesi della sua sofferenza dovuta alla malattia, che lo condusse serenamente alla morte a 86 anni nella serata di sabato 2 aprile 2005 nella costernazione e nel dolore generale e dei vari Rappresentanti delle varie Religioni nel mondo.
Carissimo Tonino, vedo che l'attività di blog ti tiene sempre in gran forma. Ora la solennità della beatificazione di quel grandissimo papa che è stato Giovanni Paolo II ti coinvolge direttamente, e sono felice che al Piglio resti una traccia del suo pontificato con una statua che
RispondiEliminarenderà viva per sempre la sua memoria fra noi. Un caro saluto da tuo cugino Luigi